SPONSOR
m6-sport raid avventura adventure race logo trezeta

m6 raid colico 2006

Raid Colico 2006

Italia - Lago di Como

report di Federica Friz

(attenzione, questo e' il report della gara del 2006 vissuta dalla parte degli organizzatori, ma puo' essere una buona idea per coloro che vogliono scoprirne di piu' per l'edizione 2008 del 18-19 ottobre)


M6 Raid – Ottobre 2006 – dall’altra parte della cartina!
Testo di – Federica Friz
Foto di – Federica Friz e Federico Casa
www.m6-sport.com

Mi piacciono le sfide; è per questo che sono capitata un po’ per caso ai raid avventura nel 2005 dopo anni di gare di nuoto, equitazione e snowboard e ci sono rimasta! I precedenti erano tutti sport dove la vittoria nelle gare te la crei tu in un paio di minuti al massimo. Nei raid avventura invece l’adrenalina ti corre in corpo per giorni, coinvolgendo muscoli e testa, e data la numerosità degli sport da affrontare e l’importanza della tattica, la classifica si fa solo all’arrivo.

Facciamo un passo indietro...ma che cos’e’ un raid avventura? E’ una gara multisport di uno o più giorni, con un percorso visualizzato su una cartina da affrontare in squadra. Fondamentale è essere affiatati con i propri compagni con i quali si condivide ogni secondo. Ci si orienta con la bussola e a volte con il GPS. Lungo il percorso ci sono dei punti di controllo (contraddistinti da lanterne colorate) che devono essere raggiunti per mezzo di diverse discipline sportive. I percorsi sono lunghi (anche più di 10 ore consecutive), vari (montagne, colline, mare, laghi, fiumi, canyon, pianure, spiagge...) e con specialità diverse (quelle che non mancano mai sono orientamento, corsa/trek, mtb, ma possono essere presenti anche nuoto, arrampicata, roller, kayak, canyoning, e chi più ne ha ne metta!). Non sono mai gare standard: cambiano le distanze, cambiano le specialità e la composizione delle squadre.

Navigando su internet mi sono accorta di quanto certe nazioni come Spagna o Francia siano ricche di queste manifestazioni, tanto da rendere difficile la scelta sulla gara da affrontare il fine settimana. In Italia invece c’e’ ancora tanto lavoro da fare...peccato, perchè la nostra nazione in uno spazio ristretto ci offre montagne, fiumi, laghi, colline, e mare...dove si potrebbero disegnare percorsi da sogno...

maggio 06 – settembre 06
Detto fatto! Voglio che questo genere di gare in Italia cresca, perche’ sono divertenti e perchè sono una buona scusa per mettersi alla prova in squadra facendo attività sportive che piacciono. Frequento la località di Colico sul Lago di Como da qualche anno per il kitesurf e il windsurf dove i fine settimana aiuto presso la scuola Son of a Beach. Dopo le mie prime esperienze di raid avventura mi sono accorta che questa località tanto conosciuta per il suo vento termico estivo è un ottimo campo giochi: lago, colline, pianura, montagna...il posto è perfetto. Butto lì l’idea a Giò (il proprietario della scuola) anche lui appassionato di sport all’aria aperta. E così a maggio dell’anno scorso inizia per gioco questa avventura, per me vissuta da organizzatrice invece che da atleta. Nei fine settimana (di mattina quando non c’è vento oppure la sera dopo il vento!) si parte in gruppo o in solitaria alla scoperta di quelli che potrebbero essere i vari pezzi del M6 Raid (dal nome del sito internet di raid avventura che curo io www.m6-sport.com). Giri in mtb, kayak, a piedi oppure in 4x4 per valutarne la difficoltà e i tempi, finchè a Settembre ci sediamo a tavolino per definire i punti di controllo e stendere il nostro tracciato. Ci ritroviamo con una marea di materiale...abbiamo percorso centinaia e centinaia di chilometri...iniziamo a tracciare il percorso, ma ci accorgiamo che se usassimo tutti i tracciati dovremmo fare in modo che le giornate fossero di 48 ore e non di 24! Qualche giorno di valutazione, un altro incontro e finalmente riusciamo a stendere un percorso che possa andare bene sia come tempi sia come grado di difficoltà per i partecipanti.

29 settembre
Primo giorno di gara. Le squadre arrivano e subito si procede con il controllo del materiale obbligatorio (frontali, bussola, casco per la bici, ecc). Tutto a posto. Non resta altro che far partire la gara. 3-2-1-via....il percorso parte a piedi dalla spiaggia per attraversare un campo e inerpicarsi su per il colle di Montecchio Sud fino alla cima per poi discenderlo e giungere alla riva del Laghetto di Piona, dove indossata la muta si deve procedere per un tratto a nuoto. C’e’ chi usa le pinne, chi aiuta il compagno trascinandolo con una corda, e chi si incita a vicenda. 1km o poco piu’ a nuoto nell’acqua dolce puo’ riservare qualche difficoltà a chi non è proprio un esperto in questa disciplina. Poi si riparte su per il colle, la lanterna è posizionata vicino a uno stagno e giu’ di corsa fino alla base per il cambio di specialità. Un rifornimento veloce di acqua e subito gli atleti salgono sui loro kayak e cominciano a pagaiare nel lago, per poi risalire per qualche chilometro il fiume Adda. Per questa seconda tratta in kayak io e Gio’ ci siamo inventati le “lanterne jolly”, quelle cioè non presenti sulla cartina, ma la cui indicazione per il loro ritrovamento e’ specificato su alcune delle lanterne normali. Cosi’ magari si puo’ trovare l’indicazione “lanterna jolly a 600 m e a 300°” e gli atleti devono calcolarne la posizione sulla cartina e raggiungerla. In questo modo puo’ capitare che le squadre debbano modificare il loro itinerario ideale per non mancare nessun punto di controllo. Il percorso di kayak, lungo complessivamente circa 10 km, conclude la giornata. La classifica per il primo giorno non rivela grosse distanze sui tempi. La differenza la fanno le lanterne mancate che si trasformano in penalità di tempo. Solo la squadra del Friesian Team riesce a concludere la giornata senza penalità. Le altre squadre saltano tutte una lanterna. La squadra Pedini-Iret sbaglia una serie di lanterne e si perde, ma questo fa parte del gioco e si trasforma in esperienza per la gara successiva. Gli atleti vanno presto a nanna per recuperare le energie perse in circa quattro ore di gara e la sottoscritta e Giò rivedono il percorso per il giorno successivo per preparare al meglio il briefing...la giornata sarà lunga.

30 settembre
Ore 08:30 si parte con il briefing. La giornata di oggi prevede mtb-trekking-mtb: dai 200 m di Colico fino ai 1700 m del Monte Legnoncino, prevalentemente su sterrato. Illustriamo agli atleti tutti i rifornimenti d’acqua che troveranno sul percorso e questo e’ importante, perche’ oggi alla base si torna solo a fine giornata. L’ordine di partenza di oggi viene effettuato dall’ultima posizione in classifica alla prima. Questa scelta si rivela ottima, poiche’ in questo modo riusciamo a mantenere il gruppo abbastanza compatto (solo un massimo di 2 ore tra i primi e gli ultimi). Gli atleti partono ed inizia la salita che durerà 4-5 ore. Il percorso questa volta segue in un primo tratto il torrente Inganna fino ai 450 m poi prosegue in costa verso San Rocco e Posallo, da dove riparte una salita costante fino ai 1400 m del rifugio Roccoli Lorla. Qui gli atleti lasciano le bici e proseguono a piedi fino alla cima del Monte Legnoncino dove è piazzata una lanterna. La vista che si gode da questo punto è a 360° e si puo’ guardare il Lago di Como nella sua interezza. Dalla cima si torna alle mtb e si prosegue in discesa lungo un lungo single track che ripercorre le trincee della prima guerra mondiale passando a fianco di camminamenti e postazioni di artiglieria. Decisamente suggestivo. I primi a tagliare il traguardo sono sempre gli atleti del Friesian Team che non hanno mai avuto dubbi sul percorso da seguire. Gli ultimi questa volta sono i componenti del BrokeBackMountain che con poca esperienza nella lettura delle cartine e molto coraggio arrivano al rifugio Roccoli Lorla per un sentiero dove anche le capre avrebbero avuto difficoltà a muoversi, portandosi la mtb in spalla per 1000 m di dislivello! Arrivano al traguardo dopo 10 ore di fatica. 8-9 ore di gara non stop modificano la classifica, fatta eccezione per la prima squadra (Friesian) e l’ultima (la squadra femminile Pedini-Iret che oggi si e’ comportata molto bene). E questo è il bello dei raid avventura: date le diverse specialità coinvolte in queste gare non si può mai stilare la classifica definitiva se non alla fine dell’ultimo giorno.

1 ottobre
Ultimo giorno di gara. Tutto è ancora in gioco e gli atleti sono pronti a dare il meglio nonostante la stanchezza cominci a farsi sentire. La giornata di oggi prevede una parte in kayak sul lago e per finire una parte di corsa tra colli, boschi e siti storici. Anche oggi i primi a partire sono gli ultimi. La partenza avviene in un suggestivo ambiente ovattato dalla nebbia con un lago completamente liscio ed un colore grigio che farebbe gola al peggiore dei mostri di Lochness! Dopo 6 km di pagaiate si lascia il kayak nel verde laghetto di Piona e gli atleti si inerpicano su per una frana e giu’ per una cava alla ricerca di una delle tante lanterne. Riprendono poi il kayak e dopo altri 5 km di pagaiate arrivano all’antica Villa Malpensata dove si trova un altro punto di controllo. Per poter tornare alla base c’e’ ancora un lungo tratto in kayak (7 km). Gli atleti sono stanchi e affaticati, ma appena comunico che i distacchi sono minimi e le posizioni in classifica devono essere ancora definite, trovano subito energia per l’ultima parte. Le squadre partono di corsa per la prova che le porta prima sul colle di Montecchio Nord e poi sul colle di Forte Fuentes, dove ci sono i resti di quello che prima era un ricco palazzo dei tempi della dominazione spagnola e che poi è stato trasformato in un forte ai tempi della prima guerra mondiale. Gli atleti hanno avuto non poche difficoltà a trovare la lanterna che era stata “nascosta” nei sotterranei di questo forte e molti avranno imparato a non dare nulla per scontato e a riconoscere l’utilità della lampada frontale per vederci meglio! Dopo circa 15 km di corsa, la gara transita nel porto di Colico e infine giunge alla base, questa volta traguardo finale della gara.


Anche oggi dopo 4-5 ore di gara ci sono state parecchie modifiche alla classifica. Gli Sfondati dal 2° posto del primo giorno terminano 5°, MaxiCri hanno rimontato arrivando 4°. I BrokeBackMountain recuperano dopo lo scivolone del secondo giorno e terminano al 3° posto finale e la squadra mista degli Improvvisati (squadra composta da Furia e Cisky che mai si erano visti prima) arriva al 2° posto. Nulla da fare per l’unica squadra femminile Pedini-Iret che, pur essendosi comportata molto bene negli ultimi due giorni di gara, non è riuscita a recuperare l’errore del primo giorno. Il Friesian Team, collaudata squadra composta da Zaffaroni e Bettini, nei 3 giorni non ha mai tralasciato nessuna lanterna ed insieme a un’ottima performance sportiva rimane in testa alla classifica.

Un bel rinfresco a base di polenta e costine permette a tutti gli atleti di ritrovarsi e scambiarsi delle vive emozioni e freschi pareri sulla gara appena conclusa e vissuta da ciascuno in modo diverso.

Seguire questa gara da organizzatrice e fotografa è stato entusiasmante. Grazie ai potenti mezzi offerti da Gio’ e dalla Son Of a Beach siamo stati in grado di seguire la manifestazione da vicino con gommoni e 4x4. Indubbiamente la gara sarebbe stata impossibile da organizzare senza Gio’ (che ha creduto nel progetto da subito e mi ha aiutato per ogni aspetto logistico e organizzativo) e sarebbe stata difficile da gestire senza Eua (la cronometrista ufficiale), Oriz (specializzato nell’allestimento della partenza e dell’arrivo), FedO (co-fotografo e autista di fuoristrada), Cisky (che ci ha prestato le 40 lanterne, di proprietà Nirvana Verde, necessarie per il percorso) e gli sponsor (www.shplus.com, www.alpebike.com, www.mathitech.it, www.xtremestuff.it, www.windsurf-colico.com). La soddisfazione maggiore è stata però quella di ricevere i complimenti dagli atleti sulla qualità del percorso, la bellezza del paesaggio ed il grado di difficoltà (tosto, ma fattibile!). Spero che altri atleti possano seguire il mio esempio e organizzare manifestazioni di questo tipo per permettere a questo multi-sport di crescere.

3 giorni di gara 100 km di percorso e un bel gruppo di persone con cui affrontare nuove avventure.

- Ulteriori foto e report degli atleti su www.m6-sport.com-

CLASSIFICA FINALE
friesian team                 marco zaffaroni              stefano bettini
gli improvvisati               francesco scuglia          federica rosa
brokebackmountain       antonio zannoner           matteo luchini
maxicri                         massimiliano lenci         cristiano leccesi
gli sfondati                    iacopo soldaini              stefano catella
pedini-iret                      stefania zarotti              cinzia arduzzoni

 

 
 
Invisible Web Counter eXTReMe Tracker