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come Bangkok - 2007 05 25-27
Eccomi
pronti e via per un altro weekend...citta' bella, grande,
ricca nei grandi magazzini centrali giganti e povera nei ristorantini
a bordo strada. Un mix colorato e intrigante.
Per
l'esattezza sono stata a Krungthep Maha Nakorn, Amarn Rattanakosindra,
Mahindrayudhya, Mahadilokpop Noparatana Rajdhani Mahasathan,
Amorn Piman Avatarn Satit, Sakkatultiya Vishnukarn Prasit...questo
il vero nome di Bangkok. La traduzione e': the City of Angels,
the Great City, the Residence of the Emerald Buddha, the Impregnable
city (of Ayutthaya) of God Indra, the Grand Capital of the
world endowed with Nine Precious Gems, the Happy City, abounding
in an enormous Royal Palace that resembles the heavenly abode
where reigns the reincarnated god, a city given by Indra and
built by Vishnukarn. Il nome Bangkok allora? It is believed
that the town's name derived from either Bang Makok, bang
being the Central Thai name for towns or villages situated
on the bank of a river, and makok being the Thai name of either
Spondias pinnata (L.f.) Kurz or Elaeocarpus hygrophilus Kurz
(both plants producing olive-like fruits), or Bang Koh, koh
meaning "island," a reference to the area's landscape
which was carved by rivers and canals.
Incredibile,
ho incontrato piu' gente a Bangkok che altrove: Sabato a Wat
Phrakew dove c'e' il Buddha di smeraldo intanto che camminavo
con Ioan e Mikaela (romeni) abbiamo incontrato Doris, Etienne,
Nicolas, Cyrille e Pierre (francesi), poi dopo un po' incontriamo
Edoard con moglie, bimbo e alcuni loro amici (spagnoli). Domenica
intanto che visitavo da sola Wat Suthat ho incontrato Cyrille.
Questi incontri hanno dell'incredibile, perche' bastava che
fossimo passati 10" prima o dopo, non ci saremmo incontrati
perche' avremmo girato l'angolo! Assurdo! Il mondo e' piccolo
davvero.
A
Bangkok poche persone sanno parlare inglese e anche quelli
che lo sanno parlare e' un inglese stentato. L'alfabeto che
usano e' assolutamente incomprensibile e creativo. Penso sia
davvero difficile viaggiare in Tailandia fuori dalle vie battute
dai turisti perche' non si capisce niente ne' per la lingua,
ne' per la scrittura!
Il
complesso dei templi di Wat Phrakew (ovvero dei templi che
si trovano di fronte al palazzo reale) sono davvero belli.
Tutto luccica, e ci sono mille particolari perfetti. Tutto
e' fatto come un grande mosaico di maioliche e specchi colorati.
Sono
anche stata a Jat u Jat (o come caspita si scrive) il piu'
grande mercato della Tailandia alcuni km fuori da Bangkok
e' una roba assurda: ci trovi dagli animali al tessile ai
mobili, a qsiasi cosa tu stia cercando!
A
Wat Suthat mi sono fermata a parlare con un monaco buddista,
e mi diceva che i bambini che si vedono gia' monaci a 10 anni
non hanno predisposizioni particolari. Semplicemente sono
i genitori che decidono per loro. Spesso sono genitori che
non si possono permettere di dare ai figli un'educazione...un
po' come succedeva in Italia 50 anni or sono con i seminari
immagino. Il primo ciclo dei monaci arriva ai 20 anni. A quest'eta'
il ragazzo puo' decidere se continuare nel suo cammino spirituale
e diventare monaco, oppure lasciare il cammino e tornare ad
essere una persona "normale". Ad ogni modo i monaci
si vedono ovunque nella citta'. Ad insegnare religione (come
i nostri preti quando ci preparano per la comunione) oppure
collegati ad un computer per scrivere un articolo per un giornale,
oppure a celebrare cerimoni, o a fare i turisti...esattamente
come i nostri preti.
Il
re a Bangkok e' ovunque. Ci sono centinaia di foto per le
strade o sulle case o sui poster con la faccia del re...manco
fosse carino, e direi che ha pure degli occhiali un po' retro'!
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