Introduzione
Trekking, mountainbike, orientamento, corsa, tiro con l'arco, kayak,
speleologia, arrampicata, canyoning, discesa in corda, nuoto, equitazione,
roller...
Tutti sport a contatto con la natura. Tutti sport da provare e approfondire,
ma...cosa succede se li si mischiano insieme e vi si aggiunge un
pizzico di competitività? La risposta è semplice:
ne esce quello che viene definito un "raid avventura".
Definizione
Un raid avventura è una gara di uno o più giorni,
con un percorso visualizzato su una cartina da affrontare in squadra
(non ci possono essere più di 50 m di distanza da un componente
all'altro). Ci si orienta con la bussola e a volte con il GPS. Lungo
il percorso ci sono dei punti di controllo che devono essere raggiunti,
per evitare penalizzazioni che normalmente consistono in un aumento
del tempo impiegato. I percorsi sono lunghi (anche più di
10 ore consecutive alla volta), vari (montagne, colline, mare, laghi,
fiumi, canyon, pianure, spiagge...) e possono superare anche i 100km
e i 4000m di dislivello positivo in un solo fine settimana. Non
sono mai gare standard: cambiano le distanze, cambiano le specialità
e la composizione delle squadre.
Quello
che accomuna i partecipanti dei raid avventura sono il rispetto
per la natura e il desiderio di confrontarsi con le proprie capacità
e con le altre squadre, oltre ovviamente ad una sana passione per
lo sport, una buona condizione fisica e la voglia di fare un po'
di fatica (anche se a volte in gara si pensa "ma chi me l'ha
fatto fare?!?").
Sport
- preparazione
Alcuni lettori si saranno già stancati anche solo a leggere
una lista così lunga di attività sportive ed in effetti
per affrontare un raid è necessario avere delle buone basi
nei vari sport che si incontrano. Fondamentale è un ottimo
allenamento di resistenza sia a piedi (corsa e trek) sia in mountain
bike. Per chi inizia è sufficiente arrivare alla gara avendo
provato almeno qualche volta gli sport presenti! Coloro che invece
puntano a delle preziose vittorie in raid competitivi si allenano
almeno due o tre ore ogni giorno (e mettendo in saccoccia almeno 80.000
m di dislivello positivo in un anno). Non e' necessario essere degli
specialisti. L'importante è saper fare di tutto un po'. Non
capita spesso che i membri di una stessa squadra vivano sufficientemente
vicino per allenarsi insieme. Anzi, normalmente gli atleti si allenano
individualmente, lavorando nelle attività a loro meno congeniali.
Poi qualche settimana prima della gara ci si incontra il weekend e
si fa qualche allenamento lungo per capire meglio quali sono i punti
di forza, le difficoltà e dunque per poter definire meglio
la strategia una volta in gara.
Al
di là della preparazione fisica, quello che permette alla
squadra di arrivare al traguardo sono: l'atteggiamento mentale con
cui si affronta la gara, che deve essere sempre positivo e propositivo
quando si incontra qualche problema; l'affiatamento della squadra,
in cui i componenti devono conoscere i loro punti di forza e di
debolezza e aiutare chi è più debole in quella particolare
disciplina; e la capacità di restare concentrati per ore
su quello che si sta facendo, come non perdere i punti di riferimento
quando ci si orienta sulla cartina, correre in discesa facendo attenzione
a dove si mettono i piedi, oppure controllare tutte le corde e le
sicure quando si affronta un canyon.
Dato
il notevole sforzo mentale e la necessità di avere pratica
in vari sport, l'età dei partecipanti ai raid si aggira intorno
ai 25-50 anni. Spesso i più forti sono i/le 40enni, ma nulla
vieta di provarci anche al di fuori di queste età!
Squadre-composizione
Le squadre hanno composizione diverse nelle varie gare, ma generalmente
sono di 3 atleti e 1 assistente, e possono essere maschili, femminili
o miste. L'assistente è a tutti gli effetti parte della squadra
ed è colui che si occupa della logistica: nei punti di cambio
(tra un'attività e l'altra) fa trovare tutto il materiale
necessario, eventuali vestiti di ricambio, e rifocilla gli atleti
intanto che si preparano per la fase successiva di gara. Le squadre
più esperte hanno al loro interno una suddivisione ben definita
dei ruoli: c'e' l'orientista -che si occupa di studiarsi la cartina
per capire tempi e percorsi possibili per spostarsi da un punto
di controllo a un altro- e c'e' lo stratega -che decide quali strade
prendere basandosi sulle capacità degli elementi della squadra
(per esempio decide se percorrere una strada più lunga ma
meno ripida o una più ripida, ma anche più corta).
Ovviamente però tutti i membri della squadra devono essere
capaci di studiare il percorso. Nelle gare dove infatti si gareggia
anche di notte è bene potersi dare il cambio per evitare
che una perdita di concentrazione si trasformi in una perdita di
strada.
Materiale
Per affrontare un raid può sembrare che serva solo una semplice
cartina e una bussola, ma in realtà per muoversi lungo il percorso
è necessaria una lunga serie di materiali che vengono indicati
dall'organizzazione prima della gara. Normalmente si parla di bici,
casco, guanti, kit per riparare le ruote, imbrago, casco e scarpette
da arrampicata, muta di neoprene, bastoni per aiutarsi in salita,
kit di primo soccorso, lampada frontale....
Spesso è possibile prendere in affitto il materiale in loco,
come per esempio kayak, caschi e giubbetti salvagente, anche se è
comunque meglio utilizzare materiale che già si conosce. Rodare
il materiale in gara è sconsigliato e se questo è valido
per bici o kayak, lo è ancora di più per quanto riguarda
l'abbigliamento.
Abbigliamento
L'abbigliamento per una gara di raid deve permettere di essere fresco
quando fa caldo e caldo quando fa fresco, deve asciugare rapidamente
e deve essere leggero, ma resistente. Ideali sono i pantaloncini
corti da corsa o ciclismo e una maglietta, oltre a un ricambio di
pantaloncini lunghi e kway nello zaino. E poi le scarpe:
senza non si va da nessuna parte e con quelle sbagliate si fa poca
strada! Devono essere comode (banale direte voi... certo, ma c'e'
sempre chi guarda all'estetica!), avere un suola che permetta di
inerpicarsi su sassi appuntiti, che offrano sostegno alla corsa
in discesa, che siano ben ammortizzate, che non facciano scivolare
sul fango, che facciano traspirare bene il piede per evitare l'insorgere
di vesciche, che abbiano un'allacciatura rapida e soprattutto che
siano un numero più grandi delle scarpe che si comprerebbero
per correre. Quest'ultima affermazione può sembrare strana,
eppure in un raid i piedi si affaticano e si gonfiano, per cui già
dopo qualche ora i vostri piedi vi ringrazieranno di non essere
schiacciati in un paio di scarpe ormai troppo piccole.
Alimentazione
L'attenzione all'alimentazione ed in particolare all'idratazione
è di fondamentale importanza. Quando si gareggia per intere
giornate (a volte anche di notte), non ci si può di certo
sedersi a tavola! E' necessaria un'alimentazione a base di carboidrati,
aminoacidi e zuccheri. Di tanto in tanto è importante sgranocchiare
delle barrette energetiche e bere acqua con sali minerali. Bisogna
evitare di sentire fame o sete. Quando la si sente, è ormai
troppo tardi, ed il recupero sarà molto lento.
Per
affrontare un raid servono:
-mentalmente : atteggiamento positivo, un pizzico di follia,
capacità di stare in squadra
-fisicamente : allenamento base di corsa/trekking e mtb,
un minimo di esperienza negli altri sport (comunicati dall'organizzazione
prima della gara)
-materialmente : scarpe da ginnastica con una suola affidabile,
tutto quanto viene specificato dall'organizzazione (in funzione
degli sport che si affronteranno in gara)
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