E’ la prima volta che partecipo ad un raid sportivo, ho sempre considerato queste gare al di sopra delle mie possibilità. Tuttavia quest’anno, forse complice la voglia di sciare rimasta sopita tra la mancanza di neve di dicembre , il troppo freddo di febbraio e l’arrivo precoce della primavera mi sono lasciata trascinare dai miei amici “sportivoni” Federica Friz e Marcello Parmigiani in Valgardena per partecipare a Rewoolution raid. In fondo questo raid è sugli sci, quindi , ho pensato, dovrei essere in grado di gestire la situazione… Cosi’ inizia Daniela Grassi il suo report
La giornata del sabato viene dedicata ad un giro di perlustrazione. Dobbiamo riprendere confidenza con il giro dei quattro passi del sella ronda. E’ una bella giornata di sole, la neve sulle montagne al di fuori delle piste non è molta, ma le piste sono ben innevate e la neve è di buona qualità. Partiamo a tutta velocità in tarda mattinata per un giro di perlustrazione e portiamo a termine tutto il giro, esclusa la Marmolada. Stiamo già entrando nell’atmosfera della gara, scopro così che in mancanza di neve è previsto anche togliere gli sci e proseguire a piedi pur di non allungare il giro.
Arrivati a Canazei vedo quello che sarà il mio incubo nelle 24 ore successive…il salto sul materasso gonfiabile big air bag.
Fede e Marcello saltano con naturalezza e divertendosi.
Io guardo quel materasso con rispetto e terrore, decido di non fare prove, se proprio dovrò saltare lo farò una volta sola, a caldo, in gara.
Nel tardo pomeriggio ci viene consegnato il road book, e trovo subito la cosa molto divertente. Da appassionata di caccia al tesoro mi concentro divertita sul photo contest ed inizio a pensare dove possiamo trovare i bizzarri oggetti in elenco, si va dalla bandiera del giappone al casco di hello kitty, dal vecchio monosci al parapendio, passando per lo spartito musicale ed un brindisi con grappa alla pera.
Bisogna elaborare una strategia. Il percorso è lungo e le prove sono tante, impossibile anche per i più veloci effettuarle tutte. Bisognerà studiare i punteggi ed effettuare delle scelte. A quale zona ci vogliamo dedicare? Il percorso prevede il giro completo dei quattro passi, allungando fino in cima alla Marmolada. Non solo, le lanterne sono nascoste anche sulle piste della zona di pozza di fassa, fuori dal giro, bisogna prendere un pulmino per raggiungerle.
Il mio primo pensiero nell’elaborare la strategia è quello di fare in modo di evitare il tappeto big air bag, guardo la cartina studiando il modo di evitarlo . Alla fine siamo tutti d’accordo nello scegliere pozza di fassa.
La zona è densa di punti e lanterne, non vogliamo saltarla, si andrà subito lì.
Domenica. Ore nove del mattino, Plan de Gralba.
Si parte. Dopo aver allineato gli sci all’inizio della pista la gara prevede che si arretri di circa duecento metri per lo scatto di corsa.
Primo sparo.
Secondo sparo.
Ancora fermi.
Terzo sparo….via!
Corriamo, raggiungo gli sci, li indosso rapidamente e mi spingo lasciandoli pattinare sul rettilineo pianeggiante. Arrivo alla partenza della seggiovia che abbiamo programmato di prendere. Una parte del folto gruppo è con noi, altri procedono dritti. Hanno scelto un’altra strategia. Ci sono, non sono stata più lenta degli altri. Federica e Marcello sono pochi metri avanti a me. Siamo insieme, non ci siamo persi nella folla. Non c’è tempo di aspettare, in seggiovia si sale separati. Marcello è il primo, poi Federica, poi salgo io.
Anche lo skipass fa il suo dovere, passiamo, funziona, non ci sono problemi strani che ci costringano a tornare in biglietteria. Fobia condivisa da adrenalina da gara.
Ed all’improvviso eccolo lì…lui, lo scoiattolo.
Esce dal bosco alla mia sinistra, zampetta nella neve, Marcello ci chiama, Fede cerca di estrarre la macchina, ci provo anch’io, ma nulla. E’ più veloce di noi. Si ributta nel bosco alla mia destra e scompare tra i pini portando con se 250 preziosi punti.
Lo scoiattolo, simbolo di Cortina è difficile da trovare nei rifugi della val di Fassa.
Non lo incontreremo più per tutto il resto della giornata, i punti sono irrimediabilmente persi.
La gara intanto procede, scendiamo dalla seggiovia ed a tutta velocità raggiungiamo la successiva. Arriviamo alla pista di skicross ma siamo stati più veloci del previsto, o forse c’è stato un intoppo, fatto sta che il cronometro non è pronto a registrare il nostro tempo di gara. Aspettiamo, passano minuti preziosi. Bisogna decidere cosa fare. La squadra davanti a noi decide di affrontare il percorso rinunciando a registrare i tempi. Decidiamo di fare altrettanto, il tempo ci serve per le altre prove, non possiamo aspettare oltre, ci lanciamo dietro di loro sulla pista a tutta velocità.
Proseguiamo, nell’incantevole scenario delle dolomiti. Ecco davanti a noi la statua gigante di una mucca, scattiamo una foto e procediamo. Ma pochi metri dopo il rifugio Friedrich August, altre mucche.
Se non sbaglio sono bovini di razza tibetana, dal pelo lungo. Li avevo già visti in Olanda, e li adoro, che sorpresa ritrovarli qui in mezzo alla neve. Ed ecco la nostra lanterna, vicino alle mucche il cartello, scattiamo la foto. Il rifugio. Per caso che nel rifugio sia possibile mangiare il tipico dolce….. ? Si! un’altra lanterna, e si procede, ora è uno skilift che ci attende….e non appena sganciamo il piattello la sorpresa…
Federica che è davanti a me mi chiama. Perché tanta fretta? Perché con lei c’è una lanterna da 1000 punti. Il parapendio. Non posso crederci. Un ragazzo con il parapendio pronto ad alzarsi in volo. Ma prima di alzarsi in volo una foto con noi. E poi ancora avanti, verso Canazei.
Ancora una lanterna, un cartello sulle reti a bordo pista.
La pista finisce siamo in paese. Ed è un paesino bellissimo che attraversiamo dopo aver tolto gli sci.
Alla nostra destra una casa ricca di decorazioni.
Un trenino, un pulmino, siamo ad Alba, la funivia Ciampac. Doppia foto, la funivia in quanto tale vale 500 punti, altri 250 il cartello posizionato all’interno, una terza lanterna la guadagnamo adopo essere scesi dalla funivia, scattandoci una foto davanti alle montagne La Crepa Neigra che si vedono in lontananza. Poi ci dirigiamo verso Buffaure, dove ci attende un poco innevato canalino freeride. Abbiamo un’altra squadra che ci marca stretti. Ora siamo in sei nella sauna del rifugio, a scattare la foto con il cartello del punteggio, e poi tutti e sei attraversiamo la pista e corriamo di fronte, per la foto con le tre piccole baite. Poi giù, fino a Pozza di Fassa. La chiesa vicino Malga Crocefisso , il ponte, altre foto, altre tappe. Via gli sci, bisogna percorrere un pezzo a piedi per raggiungere Aloch, al di la della strada per accumulare un’altra lanterna. Ero stata un paio di anni fa a Pozza di Fassa, e mai si era pensato di sciare in così tante zone diverse nella stessa giornata. Si scende e dobbiamo tornare all’ovetto per risalire a Buffaure. Per accorciare i tempi da metà pista in giù la soluzione migliore è togliersi gli sci e camminare tagliando nel bosco. Riprendiamo gli ovetti. Si, perché è domenica, e gli autobus tra Pozza di Fassa e Campitello sono poco frequenti. Non possiamo aspettare, rischieremmo oltre mezzora di attesa e non possiamo permetterci di perdere tempo prezioso. Dobbiamo rientrare sciando, e rapidamente. Sull’ovetto un momento di relax, allargo gli scarponi, operazione che solitamente mi accompagna ad ogni impianto ma oggi è la prima volta, siamo in gara e non c’è tempo. Ci dirigiamo verso Ciampac, ad al noleggio sci ci fermiamo a chiedere se hanno degli sci spalding. Nulla da fare, resteremo sprovvisti di questa lanterna. Ma in compenso il gestore del noleggio fuma Camel, ed ecco conquistiamo la lanterna della foto con un cammello.
Tornati in località Ciampac ancora uno skilift. Il cartello con i punti è in cima allo skilift, ma ben in alto. Occorre affrontare la salita a piedi in neve fresca sulla montagna alle spalle per riuscire a scattare la foto. Poi giù tutto fino ad Alba ma senza dimenticare di porre attenzione alle bandiere lungo la pista, quando le vedremo , dice il road book dovremo guardarci intorno. Vedendo tardi le bandiere qualcun di noi è costretto ad una faticosa risalita a piedi di 300 metri. Dobbiamo guardarci intorno. E camminare nel bosco , perché è lì, in neve fresca che troveremo la nostra lanterna. Il cartello è stato abbattuto ma riusciamo a vederlo e conquistare altri 500 punti.
Alba. Siamo fortunati. Arriva rapidamente il pulmino che ci porterà a Campitello.
Alla funivia di Campitello. Giriamo tutto intorno all’impianto, alla ricerca di un ulteriore lanterna, che troveremo poi in un remoto angolo del posteggio auto di fronte alla funivia.
Risaliti decidiamo di cominciare a riavvicinarci a Plan de Gralba. Il tempo stringe, chi non finisce il percorso entro le 15.30 verrà squalificato. Non c’è tempo per salire alla Marmolada. Così pare anche che io sia riuscita a scampare al temibile materasso big air bag…. E’ nella parte opposta del circuito, non ci si passa rientrando a Plan de Gralba.
Cominciando ora a rientrare avremo tempo per il percorso di freestyle. Che pure mi spaventa ma vale 1000 punti…non posso tirarmi indietro, ne risentirebbe la squadra, così tra i due scelgo il male minore.
Lungo il percorso che ci divide dalla tappa per il freestyle, altri due cartelli, uno è comodamente raggiungibile al rifugio Ciampinot, mentre per raggiungere l’altro occorre un’altra camminata in neve fresca. Impieghiamo un po’ di tempo ad individuarlo, il road book dice che lo avremmo individuato scrutando il panorama. Ma ha iniziato a nevicare, e si sta alzando la nebbia. Lo troviamo comunque , e la squadra che ci segue a breve distanza è facilitata nell’individuarlo dalla nostra presenza vicino al cartello. Ma è inevitabile. Poi veloci alla pista di free style. Le mie ansie si calmano quando vedo che i salti più impegnativi e la bilancia sono stati esclusi dal percorso. Ok, la situazione è gestibile anche per me. Si va , si salta si scende, ci si ferma e ci si siede a guardare la mappa per capire quali lanterne possiamo ancora conquistare. Manca ancora un ora di tempo, ma le lanterne che ci mancano sono lontane, rischieremmo per fare qualche punto in più la penalità e l’eliminazione per non essere rientrati in tempo. Decidiamo di dedicare il tempo rimanente alle foto mancanti prima di affrontare la planata sull’acqua, prova che lasciamo per ultima, non sia mai che anziché sull’acqua noi si plani in acqua. Ed è quando decidiamo di ripartire che mi accorgo, tra risate e sconforto, di non avere più l’energia per rialzarmi, così allungo la mano a Marcello che per fortuna è vicino e sono di nuovo in piedi. Gironzoliamo per Plan de Gralba senza molta convinzione, invece in pochi minuti recuperiamo 1000 punti: abbiamo trovato la bandiera del Giappone, formato mignon, e lo spartito musicale.
Rimettiamo gli sci. L’ultima prova che ci attende è la planata sull’acqua.
Certo, si , ho paura.
Ma è una paura diversa dal terrore che provo guardando il big air bag.
Della sciata sull’acqua ho paura ma ne sono anche attratta…ho in arretrato una sciata su un laghetto a Crans di un anno fa…Tuttavia tentenno ed azzardo un “proviamo a chiedere quanti punti ci danno se lo fate solo in due? “ Ma lo sguardo di Marcello ora mi spaventa più della pozza d’acqua…ed ha fatto bene ad insistere. La discesa, l’acqua, la frenata per evitare Federica che gentilmente mi sta filmando…beh lo confesso, lo sci d’acqua non è stato niente male.
Guardiamo la classifica e siamo soddisfatti….la squadra m6-sport si è classificata settima tra le squadre amatoriali.
Ora però un pensiero insidioso si fa strada nelle nostre menti…31 marzo / 1 aprile Livigno?
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E alcuni commenti di Marcello Parmigiani:
Questo evento è unico, molto ben organizzato e in un luogo magico nel suo genere . Gareggiare sulle le dolomiti è un emozione che ripaga di qualsiasi sforzo, la parte piu bella rimane sempre la partenza tanti sorrisi, battute, e la corsa verso gli sci in compagnia con tanta voglia di divertirsi. è stato incredibile quando dalla seggiovia ho visto uno scoiattolo e ho urlato a Fede che stava dietro di me di fotografarlo, sembrava messo li apposta per la foto che valeva ben 500 punti, peccato solo che non è riuscita a tirar fuori la macchina fotografica in tempo. Un altra foto era trovare un parapendio e fotografarlo con due componenti del team quasi impossibile , ma la fortuna è stata di trovarlo in cima ad uno skilift, bloccarlo e fare la foto!
Le prove speciali sono il valore aggiunto di questa gara , Il salto sul big air è unico,i salti nel freestyle la border cross e questanno ho anche avuto modo di testare che gli sci galleggiano sull’acqua come sulla neve,si perchè una delle prove era attraversare una piscina costruita nella neve proprio all arrivo.
E poi la parte piu importante è il decidere il percorso con il team e l’affiatamento che si crea e l’orientarsi tra i mille impianti del comprensorio con la mappa fornita solo la sera prima dall organizzazione.
Tutto questo in una sola giornata
Che dire, una gara che sicuramente se verrà riproposta non mancherò di ripartecipare !!
Team M6-sport.com Federica Friz, Marcello Parmigiani, Daniela Grassi